L’E.M.D.R. è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo
stress, soprattutto allo stress post-traumatico. Questa tecnica, strutturata e standardizzata, utilizza i
movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata dei due emisferi cerebrali per trattare disturbi
legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
Perché l’E.M.D.R.?
Quando viviamo una situazione traumatica o stressante, le informazioni legata ad essa non sempre sono
elaborate completamente: ciò che viviamo potrebbe essere immagazzinato nello stesso modo in cui lo
abbiamo vissuto, con pensieri distorti o percezioni sperimentate al momento dell’evento. Immagini, suoni,
odori, pensieri, emozioni, sensazioni fisiche, tatto, gusto, tutte le nostre memorie corporee, se non
elaborate, rimangono lì, come congelate nel tempo. I sintomi che esperiamo sono il tentativo che il cervello
mette in atto per reagire, rimanendo in realtà nella stessa condizione.
Durante il vissuto di un evento traumatico, le risposte biochimiche da esso elicitate (adrenalina, cortisolo,
ecc…) bloccano il sistema innato del cervello di elaborazione dell’informazione, lasciando isolate in una
stasi neurobiologica le informazioni collegate al trauma, intrappolate in una rete neurale con le stesse
emozioni, convinzioni e sensazioni fisiche che esistevano al momento dell’evento. Il trauma causa
un’interruzione della normale elaborazione adattiva dell’informazione, trattenendola in memoria in
maniera disfunzionale.
Uno degli obiettivi dell’EMDR è desensibilizzare i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico, ovvero far
perdere a questi ricordi la loro carica emotiva negativa: l’immagine del ricordo cambia nei contenuti e nel
modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi e le emozioni
e le sensazioni fisiche si riducono di intensità. Elaborando il ricordo dell’esperienza traumatica la persona
inizia a vedere il ricordo più lontano, distante, modificando le valutazioni cognitive su di sè, incorporando
emozioni adeguate alla situazione ed eliminando le sensazioni fisiche disturbanti. Non si riscontrano più gli
aspetti di intrusività di pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei
confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo.
Dopo il lavoro con l’EMDR i pazienti ricordano ancora l’evento o l’esperienza ma sentono che veramente fa
parte del passato e il contenuto è totalmente integrato in una prospettiva più funzionale.
Dott.ssa Sabrin Amer